Drift

Noor Daoud – Drift in Palestina – Speed Sisters

Oggi vorrei riproporvi un’articolo del giornale on line The Daily Beast che racconta una bella storia di sport e passione per il drift, quella di Noor Daoud giovane ragazza drifter palestinese, alla fine di questa pagina trovate il link all’articolo originale. La ragazza mostra un fascino ed una grinta degne di Michelle Rodriguez ed è la protagonista del documentario Speed Sister che è stato presentao al DOC NYC Festival di New York.

Il nome della sua auto Bonita una BMW E30 simile alla Nonna di Christian Pugi ed alle auto di Calin Ciortan, Gary Gallopin e Yoan Cristin solo per citare alcuni nomi visti in gara quest anno nella Coppa Italia Drifting e nell’Italian Drift Challenge. Il canale YouTube della 25 enne palestinese la mostra in azione intenta a bruciare gomme.

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“Viste le restrizioni sui movimenti e ed il poco spazio disponibile ai Palestinesi, mi chiedevo ‘Dove potranno correre?'”, racconta Amber Fares la regista del documentario, “Abbiamo cercato ed abbiamo trovato l’enorme distesa di asfalto che era l’eliporto di Arafat. C’erano migliaia di persone, festanti e che ascoltavano musica, in un’increbile scena festiva, con le auto che sgasavano. E nel mezzo c’erano queste ragazze che indossavano i caschi, preparandosi a partire. E’ stato pazzesco”

Il documentario si svolge durante le stagioni 2011 e 2012, con una particolare attenzione alla competizione tra le benestanti e modaiole Betty e Marah, il cui padre lavora incessantemente per finanziare le carriera delle figlie,

Speed Sisters ha ricevuto molti apprezzamenti dalla critica. Quando il documentario è stato proiettato in Palestina il teatro era colmo di spettatori che hanno avuto l’opportunità “di vedersi ritratti sullo schermo in un modo in cui non si erano mai visti prima… Ci sono adesso ragazzi e ragazze che stanno muovendo i primi passi nell’automobilismo che hanno avuto il ruole di modelli e comparse. Ha aperto loro la mente su quello che possono fare” racconta la Fares. E questo è un atto politico in sé, come ha raccontato la Daoud ad Al Jazeera “Tutto quello che vuoi fare coinvolge la politica qui.. Ma cerchiamo di non pensarci e facciamo solo sport. Ma non è facile. Essere un corridore in Palestina è politica. Essere una donna… qui anche questo è politica”

Dop aver provato diversi sport Daoud ha trovato la sua vocazione dopo essersi seduta dietro il volante. “Quando sono sulla mia auto da corsa – 600 cv di potenza – mi sento la ragazza più felice del mondo” racconta nella pellicola. Dopo la conclusione delle riprese Dauod si è spostata negli Emirati Arabi Uniti per competere nel mondo del Drift.

Ora Daoud compete in tutto il Medio Oriente, Europa ed Asia, liberata dalle restrizioni imposte agli atleti nei territori occupati. Rimane in ogni caso la sfida inclusi i costi proibitivi per affinare le sue capacità ed allenarsi.

“Devo allenarmi molto per migliorare sempre di più” , ha raccontato, “Mi servono sponsorizzazioni. Specialmente a Dubai i tracciato sono molto cari. Per cui quello che facciamo è portare in pista molte persone, ma resta sempre troppo. Poche a Yas Marina costano tra i 45.000 ed i 60.000 dirhams” (10.000 – 15.000 €) e nonostante questo sta cercando di diventare il primo Palestinese a participare e vincere una gara di Formula 3 in Israele.

Leggi di più sull’argomento :

Palestine’s Fastest and Most Furious – Su The Daily Beast

Corriere della Sera 27. ora – Speed Sister l’emancipazione corre veloce