Botta e risposta con Emanuele Festival
Abbiamo rivolto alcune domande ad Emanuele Festival. Emanuele ha fatto parte del movimento del drift italiano sin dagli albori, e dopo aver interrotto la sua carriera agonistica, speriamo solo temporaneamente, ha intrapreso molte altre attività legate allo sport. Ultima in ordine di tempo la collaborazione con il collettivo Drift no Profit, l’organizzazione della kermesse di Verona per il King of Italy sfruttando la visibilità donata dalla fiera Motor Bike Expo. Ecco cosa ci ha raccontato.
Gazzetta del Traverso : Che cambiamenti vedi nel panorama del Drift Italiano dagli anni in cui correvi ad oggi?
Emanuele Festival : Quello più sostanziale è l’alto livello raggiunto nella tecnica di guida in drift dei piloti e nelle preparazioni delle vetture.
GdT : Com’è stato passare dall’altra parte della “barricata” da pilota ad organizzatore?
E.F. : È stato un passaggio quasi naturale, mi ha entusiasmato e sono felice così.
GdT : Come è andata l’organizzazione dell’evento di Verona, quali sono state le difficoltà più grandi che avete dovuto affrontare?
E.F. : Il King of Italy di Verona è stato un gran successo, le difficoltà ci sono state, soprattutto nell’allestimento dell’area che è stato molto impegnativo, ma superate brillantemente grazie ad un grande staff organizzativo.
GdT : Quando pensate di replicare il successo della manifestazione di Verona?
E.F. : Verona è un evento che fa storia a se, è difficile replicare un successo così grande, per far meglio potrà essere solo Verona 2017
GdT : Verona è stata una fantastica vetrina per il nostro sport, secondo te cosa si può fare per aumentare la popolarità del Drift in Italia e portare più pubblico sui circuiti e “contagiare” nuovi appassionati?
E.F. : Il drifting in Italia ha bisogno di vetrine importanti, è necessario inserirsi in grosse manifestazioni, dove c’è grossa concentrazione di appassionati di motori; nei circuiti si riesce a portare il vero appassionato di drifting, ma la grande massa di appassionati di motori è difficile farli venire in autodromo, bisogna fare un gran lavoro mediatico per diffondere la nostra disciplina, è quello che si sta cercando di fare.
GdT : Cosa ci puoi raccontare delle novità per 2016 di Drift no profit?
E.F. : Verona era un banco di prova importante per poi progettare il 2016, a breve news.
GdT : Ti piacerebbe ancora garaggiare come pilota?
E.F. : Si molto, però ora mi sono preso altri impegni, più avanti si vedrà, le macchine sono sempre lì pronte.
GdT : Che differenze vede tra il pubblico del Drift in Italia e all’estero?
E.F. : Ho frequentato diversi eventi all’estero, in Uk, Spagna, Francia, Croazia, Slovacchia; se l’evento è fatto in ambienti che attirano lo spettatore è sempre un successo, in Italia è uguale.
GdT : Ci puoi raccontare un episodio di quando correvi che ricordi con piacere?
E.F. : La mia carriera è stata costellata da bellissimi momenti, ce ne sono tanti che ricordo con piacere. Il più bello è stato Varano nel 2008 alla finale della Superdrift Series: tantissimo pubblico, i ragazzi che mi seguivano sono arrivati a Varano con i pullman organizzati e con gli striscioni per fare il tifo per me, non lo dimenticherò mai.
Ringraziamo Emanuele per il tempo che è riuscito a trovarci nel mezzo di tutti i suoi impegni, alla prima occasione cercheremo di fargli raccontare qualcosa di più.
Daniele Pascucci – Matteo Vitale
Drift Long & Faster