Driftinterviste

Intervista a Federico Sceriffo

In occasione della giornata di allenamento di Varano de’ Melegari di settimana scorsa ho avuto l’onore di intervistare uno dei piloti simbolo del Drift Italiano, l’unico nostro connazionale e correre in pianta stabile nel campionato giapponese, ed è un affezionato lettore della Gazzetta del Traverso.

Federico Sceriffo divide i suoi impegni tra i campionati giapponese e cinese. Ascoltando le sue risposte si capisce che in termini sportivi la sua dimora è il Giappone, ma sentiamo cosa ci ha raccontato.

Gazzetta del Traverso : Ci troviamo a Varano de’ Melegari con il famoso Federico Sceriffo che ci ha fatto l’onore di concederci qualche minuto del suo tempo per rispondere ad alcune domande. Federico vuoi parlarci dei tuoi programmi per il 2016?

Federico Sceriffo : Quest’anno è un anno particolare per me perché si stanno assemblando e mettendo insieme tante cose importanti. Quindi vivremo il 2016 in maniera diversa perché stiamo preparando due vetture : una per il Giappone ed una per il campionato americano. Quindi è un anno molto particolare. Sono appena tornato dalla Cina dove abbiamo vinto la prima di campionato e sono molto contento di questo risultato. Sono anche contento di essere qui oggi in questa bella giornata.

GdT: Parlando di campionato americano immagino ti riferisca a Formula Drift per il 2017.

FS : Esatto, per il 2017 abbiamo in programma di fare una tappa in America per chiudere il cerchio a livello mondiale tra Cina, Giappone, Europa ed America. Ho contatti con qualche azienda locale che è interessata nel darci una mano. E’ il momento di partire.

GdT : Puoi svelarci qualche dettagli su queste due macchine che stai preparando?

FS: No – Sorride NdR- Top Secret.

A questo punto decido di fare una domanda tra il provocatorio e lo scherzoso. La sua risposta ci fa capire quale sia l’attitudine alla competizione di Federico.

GdT : Quindi pensi che il ritiro temporaneo per il 2016 di Daigo Saito da Formula Drift sia dovuto alla necessità di prepararsi al meglio al confronto con la  tua macchina?

FS: Daigo è sicuramente molto molto competitivo come tutti sappiamo sia come pilota sia per i mezzi che ha. A pari di mezzo non ho assolutamente paura di lui, anzi in condizioni di parità ho già avuto modo di batterlo ad Hong Kong. Daigo è sicuramente un grande punto di riferimento per tanti Drifters ed anche per me. Daigo è una perla del drifting mondiale, quindi se manca Daigo, come uso dire “No Daigo No Party”. Quindi che si prepari bene perché noi andiamo giù preparati.

GdT: Data la tua esperienza internazionale che è forse la più vasta tra i piloti italiani, puoi raccontarci quali differenze ci sono nel modo di vivere il Drift tra Giappone, Europa ed America?

FS: Le differenze maggiori sono le aziende, non siamo noi. Noi lo viviamo sempre con la stessa passione. Anche se noi non ci impegniamo abbastanza per renderlo più professionale. Questo comporta che, non rendendolo più professionale, le aziende non sono interessate, lo sport non può crescere e di conseguenza rimaniamo indietro rispetto ad altri paesi dove ci sono imprese che possono spendere ed investire soldi in quello che facciamo. Quindi, secondo me, siamo nella situazione in cui c’è abbastanza gente perché le aziende si incuriosiscano qui in Italia.

GdT: Guardando le telecronache dei vari campionati esteri D1GP, Formula Drift, ecc. ho notato una differenza tra gli assetti utilizzati in Giappone rispetto agli assetti usati in America e soprattutto in Europa. Dalle immagini televisive gli assetti del D1GP mi sembrano più morbidi e mi danno l’idea di consentire un maggior beccheggio delle auto. Qual’è la tua analisi?

FS : E’ un impressione giusta. Vedi molto più movimento perché  abbiamo  degli assetti con molto più grip rispetto agli americani. Gli americani hanno tutti dei motoroni con coppie allucinanti  e guidando sempre “pedal to the metal”, scaldano le gomme in maniera pazzesca, ma loro si concentrano di più sulla percorrenza. Noi ci concentriamo di più sull’entrata di curva: sulla velocità e sul colpo d’angolo. Loro si concentrano un po’ meno su questo, ma fanno più attenzione alla performance di percorrenza. Per noi,  la performance di percorrenza, è un transito una curva e l’altra, viene vissuta in modo un po’ diverso anche se è tutto abbastanza simile.

GdT : Quando ho intervistato Mike Procureur  il dicembre scorso, ci ha raccontato che sta collaborando con FIA per la stesura di un regolamento sul mondo del Drift. Come vedi il coinvolgimento dell FIA nel mondo del Drift?

FS : Il coinvolgimento della FIA nel nostro mondo è importante anche perché può dare un “bollino” di ufficialità alla categoria. Siamo FIA da parecchio tempo quindi Mike non sta facendo nulla di nuovo ma si sta impegnando per fare crescere questa disciplina a modo suo. Penso che per il 2017 o al massimo per il 2018 sicuramente ci sarà tutto sotto controllo FIA. Già adesso il  D1GP è FIA e il Formula D viene seguito da dei commissari FIA.

GdT : Puoi raccontarci qualcosa di più sulla stupenda Toyota GT 86 che porti in pista oggi?

FS : Si la GG 1 è un progetto che è giunto alle fine dello step 1.  Abbiamo aggiunto la sovralimentazione con un kit Greddy abbiamo aperto il motore e l’abbiamo scompresso per usare più pressione del turbo. Abbiamo montato un kit Rocket Bunny, ammortizzatori Öhlins. E’ una macchina molto bella da guidare anche se un po’ nervosa. Siamo molto contenti. Adesso ci prepariamo allo Step 2 in installeremo un 6 cilindri il 2JZ della Toyota. Da lì faremo un nuovo salto,

GdT: A parte il drift che pratichi ormai da tanti anni. Quali altre categorie segui o ti piacerebbe provare, Formula 1, Rally, Turismo …?

FS : Io francamente nell’animo sono un rallysta, mancato, perché quando ho iniziato non avevo un palmarès che incuriosisse le aziende a darmi una mano. Oggi penso a portare a compimento la mia carriera nel Drift, se avessi l’occasione farei subito una tappa di rally cross.

Se volete saperne di più sulle attività di Federico Sceriffo potete seguirlo sul suo sito losceriffo.com oppure su facebook sulla pagina facebook/federico.sceriffo