Capire una gara di Drifting – Un breve tutorial
La mia esperienza di commentatore “tecnico” al Motor Show di Bologna, mi ha fatto riflettere su come uno spettatore poco esperto e comunque non assistito dal commento possa osservare e capire le performance dei concorrenti. Guardando le gare da semplice appassionato mi è capitato spesso faticare a seguire l’andamento della competizione.
Senza il commento o quantomeno il tabellone delle battle in twin capirci qualcosa è comunque un gran casino, ma vi propongo un piccolo tutorial per aiutarvi quando vedrete la prossima gara senza la pretesa di voler spiegare tutto il mondo del drift in poche righe.
I fondamentali – Le qualifiche
Probabilmente avete già un’idea di come si svolge una gara di drift, ma vi faccio un riassunto. Nelle qualifiche i piloti effettuano dei passaggi da soli – chiamati solo drift – e ricevono un punteggio dalla telemetria installata a bordo delle auto. In genere i giri sono tre, con il primo di riscaldamento e non giudicato. Il secondo e terzo passaggio sono quelli buoni, si prende il miglior risultato dei passaggi valutati. In questa fase ogni pilota ha la sua strategia preferita attaccare dal primo tentativo per poi fare un secondo passaggio conservativo in caso di errori oppure prendere più rischi nel secondo passaggio.
I fondamentali – La gara
Al termine delle qualifiche viene stilato un tabellone di tipo tennistico ad eliminazione diretta in cui il primo qualificato viene messo a confronto con l’ultimo, il secondo con penultimo dal lato opposto del tabellone e così via in quelle che vengono chimate battaglie, tsuiso o twin drift. Nelle battaglie i piloti si affrontano in due passaggi ad ordine inverso, nel nostro esempio Aassbo conduce su Zhang e nel passaggio successivo Zhang conduce su Aasbo. Il pilota che meglio si è comportato nella somma delle due run passa al turno successivo.
L’immagine qui sotto mostra il tabellone della gara di Long Beach 2016 del Formula Drift, Fredric Aasbo primo qualificato incontra Shengjun Zhang 32. e Ken Gushi si trova dal lato opposto del tabellone ed affronta Faruk Kugay 31. su trentadue qualificati.
Le diverse giurie adottano ciascuna il proprio metro di giudizio, ma anche per gli stessi giudici i parametri di giudizio cambiano da un tracciato all’altro. L’ideale sarebbe poter assistere al briefing dei piloti, a meno di essere piloti non si può partecipare. In ogni caso ci sono dei parametri universalmente accettati che possono aiutarvi.
Osservate le ruote anteriori
Il parametro principe sono l’angolo di controsterzo adottato dal pilota e la costanza con cui viene applicato. Osservate con attenzione quanta ruota sporge dalla carrozzeria soprattutto nelle fasi di percorrenza delle curve lunghe o nei tratti di transitorio tra le curve successive. Facilmente i piloti riusciranno a dare angolo in attacco, cioè nella fase iniziale della sbandata, ma quello che molto spesso fa la differenza è l’angolo di controsterzo utilizzato nella percorrenza della curva. La ruota anteriore che si muove molto o rientra nel passaruota è indizio di un voto basso.
Individuate la traiettoria ideale.
In genere la traiettoria viene stabilita una volta sola per la qualifica ed i piloti devono seguirla al meglio anche nelle battaglie. La linea ideale si ottiene raccordando i clipping point che vengono segnalati ai piloti tramite birilli colorati posizionati ai bordi della pista o in alcuni casi – come per il King of Europe – addirittura con dei rettangoli disegnati sull’asfalto.
Controllate a quale distanza passano i piloti da questi punti, più vicino è meglio è. Resta un dettaglio importante che dovrebbe esservi spiegato dal commentatore : abbattere i birilli è permesso? Dipende molto dal “gusto della giuria” potrebbe non contare nulla oppure causare la squalifica del pilota anche se l’ha semplicemente sfiorato. Ad es. al MotorShow i giudici consentivano ai piloti di toccare i birilli ma non di abbatterli.
Il drifting si fa in due
Per la fase principale della gara, le battaglie in twin bisogna combinare le osservazioni di sopra con la vicinanza dei piloti. In genere il pilota che conduce o Lead è tenuto a seguire la traiettoria di qualifica ed il suo avversario o chase deve seguire quanto meglio può la linea dell’avversario.
Il chase non può toccare l’avversario ed i caso di contatto dovrebbe essere penalizzato, e se i piccoli contatti possono essere tollerati un urto violento o tale da mandare in testacoda l’avversario equivale ad uno zero. Qui potreste aver qualche difficoltà a capire cosa succede senza commento. La responsabilità del contatto può essere anche attribuita al concorrente davanti, infatti i giudici potrebbe valutare che la sua velocità è stata così bassa da costringere l’avversario al contatto, cosa difficile da capire senza l’aiuto della telemetria. Il Drift è uno sport in cui è importante il fair play ed i furbetti non sono amati.
Non usiamo il cronometro
Ricordate che il drift è uno sport giudicato e che anche se avete visto giusto potreste non condividere il parere dei giudici. Arrabbiarsi serve a poco, soprattutto se non siete piloti, e tenete a mente che il parere dei giudice non è influenzato da simpatie od antipatie e che spesso dispone di dati telemetrici che mostrano dettagli invisibili ad occhio nudo. Se volete un verdetto chiaro ed in appuntabile allora dovete puntare verso il time attack od il drag racing, se volete spettacolo ed emozione allora il Drift è lo sport giusto per voi.
Ci vediamo alla prossima gara.
Drift Long & Faster