Toyota AE 86 – L’origine del mito
Ci sono poche auto che hanno lasciato il segno nel cuore degli appassionati come la Toyota AE 86. Tanto è stato scritto su quest’auto e se volete dei dettagli squisitamente tecnici vi lascio ai link di biblbiografia in calce a questo articolo. Non so se saremo in grado di spiegare l’amore che tanti di noi proviamo per questa piccola Toyota. Non se nemmeno se sia possibile farlo perché trascende il ragionamento razionale.
L’inizio della storia
All’inizio degli anni 80 la Toyota Corolla giunta alla quarta generazione si avvicinava ai 10.000.000 di esemplari venduti in tutto il mondo e la casa delle tre ellissi doveva pensare al modello successivo ne affidò lo sviluppo allo stesso Fumio Agetsuma che aveva guidato lo sviluppo della generazione uscente.
“La Corolla ha la continua responsabilità di essere il “pane quotidiano” per gli appassionati di auto in tutto il mondo”, Il progetto fu ispirato all’ideale di “seguire il trend mondiale di innovazione tecnica e convertire la Corolla in un modello a trazione anteriore” ed “assicurare come un modello stragico nel mondo come un auto per famiglie di alta qualità”
Così Fumio Agetsuma commetava il nuovo progetto di quinta generazione.
Agetsuma aveva intuito correttamente il futuro trend del mercato delle utilitarie come tutto avanti. Fortunatamente per noi la trasformazione non fu accettata facilmente, in molti nutrivano dubbi sull’affidabililtà della trazione anteriore in quei paesi con strade spesso dissestate e che sono da sempre un mercato importante la Toyota.
La soluzione adottata fu produrre due versioni con motore anteriore e trazione anteriore a 4 e 5 porte e due versioni con motore anteriore e trazione posteriore.
La tre porte fu chiamata Trueno (tuono in spagnolo) e la due porte Levin (fulmine in inglese antico).
La cultura POP degli anni ’80
Facciamo un passo indietro, cerchiame di tornare agli anni 80, anni in cui fu presentata la nostra protagonista. Il decennio degli anni 80 sta recententemente tornando di moda anche nel mondo dello spettacolo. Pensiamo ad esempio al fenomeno Netflix e Stranger Things.
Al cinema
Nel 1983, anno di lancio della Toyota Corolla quinta generazione, al cinema esordivano film ormai leggendari come : Blade Runner, Scarface, Il ritorno dello Jedi, Terminator, C’era una volta in America, Dune, Indiana Jones ed il Tempio Maledetto, Ghostbusters, E.T. , Tron, e potremmo continuare!
In televisione
Il piccolo schermo invece ci regalava A-Team, Miami Vice e Supercar, ma anche la Signora in giallo (come canteranno i Poison qualche anno dopo “Every rose has its torn“)
In radio
La hit parade dell’epoca erano capeggiate da brani come “Sweet dreams“, “Billy Jean“, “Every breath you take“. In Italia Enrico Ruggeri cantava “Polvere” e “Il mare d’inverno“. Vasco cantava il suo inno alla “Vita spericolata” come in film di Steve McQueen.
Le concorrenti
Le concessionarie vendevano le Fiat Panda e Uno, le Alfa 33 e AlfaSud, la Lancia Delta (si proprio Lei la regina dei Rally), le Golf 2. serie, la Peugeot 205. Chi aveva qualche soldo in più poteva guidare una BMW serie 3 E30, una Mercedes 190 EVOII oppure una Ferrari Testarossa come quella di Miami Vice.
Adesso che ci siamo fatti un’idea del momento storico, torniamo al lancio della quinta generazione della Toyota Corolla ed alle versioni che in giappone furono chiamate Trueno e Levin, mentre in altri mercati furone vendute sotto il nome di Corolla GT-S.
Erano dotate di un autotelaio con moderne sospensioni McPherson all’anteriore ed un ponte rigido al posteriore. Quattro freni a disco e barre antirollio su entrambi gli assi.
Il motore era un 1.6 4 cilindri in linea indentificato dalla sigla 4A-GE. Con una potenza 96 kw a 6600 giri fu impiegato anche sulla versione contemporanea delle Toyota MR2. Tra gli optional anche il differenziale autobloccante.
L’elemento più importante per le prestazione della 86 era sicuramente il peso contenuto in solo 970kg.
Ecco cosa ne pensava la rivista britannica MotorWeek in questo filmato d’epoca che sono riuscito a scovare nelle pieghe di Youtube.
Una curioisità il nome AE-86 deriva dalla codifica interna alla casa :
A – Indica la serie del motore 4A
E – Indicava il modello
8 – La generazione (E80)
6 – La variante all’interno della generazione di Corolla.
L’origine del mito
Dobbiamo ancora rispondere ad un quesito, come mai un’anonima coupé giapponese sia ancora così amata più di trentanni dopo la sua nascita. Keiichi Tsuchiya e Takumi Fujiwara sono forse i personaggi che maggiormente hanno ispirato generazioni di petrolheads come noi.
The King of Drift debuttò a bordo della Toyota Trueno nel 1986 alla Fuji Freshman Race come racconta lui stesso in questa intervista
Alla Fuji Freshman Race, la 86 correva assieme alle Nissan Skyline 2 litri. Immaginavo che un pilota abile in una 86 potesse batter la Skyline ed il 2 litri turbo. Naturalmente era in una classe diversa ed i premi erano assegnati separatamente per ciascuna classe, ma volevo fortemente essere il primo pilota sotto la bandiera a scacchi.
Ma quando provai, le Skyline scomparirono immediatamente alla fine del rettilineo, con i loro motori due litri turbo e tutto il resto. Dopo che aver superato la prima curva, la curva 100R e poi la Hairpin, potei vedere la coda delle Skyline. Da lì fino all’ultima curva, i piloti delle Skyline non potevano spingere al massimo senza che le ruote posteriori uscissero da tracciato, ma la 86 poteva passarci in mezzo a tavoletta. Così in quella gara recuperavo terreno fino all’ultima curva e poi venivo lasciato indietro sul rettilineo.
Pensai che se avesse piovuto avrei potuto vincere, e proprio allora iniziò a piovere e la pista si bagnò. Immediatamente fuggiì in testa al gruppo, ma poi la pioggia terminò e mi piazzai al secondo posto assoluto. Non dimenticherò mai quel giorno. Ricevemmo i raclami della Nismo (il reparto corse di Nissan ndr) e la mia macchina fu completamente smontata, dal motore fino alla trasmissione. Erano convinti che l’unico modo per far andare così forta la mia 86 fosse barare. Naturalmente, fui assolto dopo che ebbero smontato l’auto perché non trovarono nessuna irregolarità”
Così racconta Keichi racconta la sua prima gara sulla 86.
Questo episodio e la seguente stagioni di successi posero le basi dalla fama della Hachi-roku (otto sei in giapponese) di Tsuchyia.
Il protagonista di Initial D impegnato in una consegna di routine. Inconscio delle sue abilità al volante verrà presto coinvolto nella storia. Takumi sfida una Skyline, come Tsuchyia inizia a intravedere la coda della Nissan quando iniziano le curve
Passarono alcuni anni e nel 1995 il mangaka Shuichi Shigeno iniziò a pubblicare Initial D, il manga più famoso tra gli appassionati di JDM, anche quelli che sono coetanei della 86. La storia ambientata nel mondo delle corse clandestine anche note come Touge narra le vicende di Takumi Fujiwara, un ragazzo di 16 anni che passa le notti sulle strade di montagna giapponesi per consegnare il Tofu prodotto nella ditta del padre. Il tutto a bordo della Hachi-roku bianca e nera che è poi diventata l’icona più famosa della 86. Chi di voi ha letto il manga avrà trovato una vicinanza tra il racconto di Tsuchyia e la sfida tra Takumi e la Skyline.
A questo vanno aggiunti gli innumerevoli videogiochi che offrono la 86 tra le vetture a disposizione, tanto nei titoli arcade che in quelli più simulativi, da Need For Speed fino ad Assetto Corsa passando per GranTurismo.
Dove non è disponibile tra i modelli ufficiali c’è qualche appassionato che pubblica una mod.
Bibliografia e ringraziamenti
Desidero ringraziare Richard Seymour dell’ufficio stampa di Toyota UK per la gentilissima disponibilità e per il materiale che mi ha fornito.
https://blog.toyota.co.uk/?s=ae+86
http://japanesenostalgiccar.com/a-brief-history-of-the-toyota-ae86-corolla/