Campionato italiano DriftingDrift

Yves è il Meyer del meglio – Chignolo Po – Campionato Italiano Drifting

Il Campionato Italiano Drifting è sbarcato al Circuito Internazionale Le Colline di Chignolo Po per la seconda gara della stagione 2024. Sul tracciato e nel paddock si respirava una fantastica atmosfera.

Assieme ai piloti accompagnati ed dal bravo Alberto Gonzalez ho potuto fare la migliore ricognizione del tracciato di gara degli ultimi anni con un vero track walk. Anche se il lungo rettilineo poteva sembrare la parte più complicata sono stati i muretti della parte finale a fare la vera selezione.

Walter Minardi “assaggia” il fuori pista all’esterno della prima curva

Dopo il primo curvone a sinistra la prima sfida era il lunghissimo rettilineo che avvicinava i concorrenti alle curve finali sotto le tribune, affrontabile solo grazie a tre spendolate o “manji”.

Yves Meyer e Gianluca Lazzaroni all’inizio del lungo rettilineo percorso con 3 spendolate

Il tratto finale compresso tra muretti di cemento, alcuni di questi posizionati ad hoc per la gara del Campionato Italiano Drifting, ha messo alla prova il fegato dei piloti ed alcune carrozzerie.

Marco Stellino poco dopo l'incidente che lo ha visto coinvolto. Tanta paura ma nessuna conseguenza seria per il pilota siciliano
Marco Stellino poco dopo l’urto contro le barriere di cemento a fine prova.

Chi ha pagato il dazio più alto al dio cemento è stato il siciliano Marco Stellino uscito fortunatamente senza gravi danni fisici da una brutta botta contro il muro proprio sul fine tracciato.

Consapevoli delle difficoltà i giudici hanno e delle dimensioni della striscia di asfalto i giudici hanno dato maggior importanza al tratto iniziale ed a quello finale della prova, giudicando meno importanti tre pendoli di metà tracciato.

Vorrei rinnovare i complimenti alla coppia di amici commentatori Andrea Cristani ed Alberto Gonzalez che hanno divertito ed informato il pubblico in pista e da casa. Gli organizzatori hanno sapientemente usato un drone i volo stazionario per offrire una vista complessiva del tracciato per il pubblico dello streaming. Il terzo protagonista del commento non ha voluto farsi ritrarre in foto ed è stato il drone dei replay. La cosa mi ha l’idea per un’iniziativa di cui vi parlerò nelle prossime settimane.

La gara della classe regina ha premiato chi ha sbagliato di meno e rotto di meno. Mai come nella gara di inizio giugno si sono visti tanti errori e problemi meccanici cominciando purtroppo dai due italiani sul podio di Prato. Alex Gritti, albero di trasmissione, e Michele Landolfi.

Alla fine Yves Meyer ha trionfato davanti a Gianluca Lazzaroni ed al figlio d’arte Alberto Festival su una delle tante auto firmate HP Garage by Manuel Vacca & CO

La difficoltà del tracciato e soprattutto i tanti problemi meccanici ci hanno regalato un nuovo protagonista, il carro attrezzi, che ho dovuto assolutamente immortalare.

Il carro attrezzi della pista è stato suo malgrado uno dei protagonisti della gara.
Oh ragazzi! Ho scattato la foto a 1/30″ per dare questo effetto, non pensate che siano dei matti.

Nella Pro 2 svetta Amerigo Ventura davanti ad una bravissima Mirella Vernacchia in costante crescita. Mattia Cunico ha completato il podio concludendo al terzo. In numerosi allunghi del tracciato hanno messo alla prova i piloti della categoria PRO 2 al volante di auto meno preparate e dotate di una cavalleria ridotta.

Voglio citare per simpatia sua, del team e della vettura Carlo Negri, una vettura sicuramente originale nel panorama italiano e che dimostra che un po’ abilità anche la leggerezza sa dire la sua.

Se la mancanza di cavalli ha messo alla prova i drifter della PRO 2 potete immaginare la faticaccia dei piloti della Street Open che in molti casi arrivano in circuito al volante della stessa auto che portano in gara.

Si è aggiudicato la gara Omar De Piccoli davanti ad Oscar Mino e Paolo Benini.